Fumettista molto controverso, ci piaceva quando faceva i trailer degli iPhone e il commento vignetistico in tempo reale di X-Factor; ora fa per lo più vignette non-sense o con battute molto molto sceme, il che lo fa apprezzare a Danilo e a Ciceri—questi ultimi, quando lo leggono, lollano dal ridere—e lo fa detestare fino al livello della sofferenza fisica a molti altri, tra i quali Julia, Storio, Dario e Salvo.
Tutte le volte che qualcuno postava una vignetta di Sio (che, per alcuni, non fa ridere mai) Dario e Ale arrivavano puntuali a scrivere, rispettivamente, “lollo” e “lol”. Storio, di conseguenza, ha iniziato a postare questo screenshot:

…e questo, a sua volta, si è tramutato in un’altra cosa che non fa ridere.
Il problema, poi, è che Ciceri è sparito e nel frattempo Sio a Dario non fa più ridere.
Di recente, Danilo si è pure gettato in una disamina dell’umorismo (se così si può chiamare) di Sio:
Spesso non c’è manco una battuta: Sio si limita a raccontare una vicenda giocando sul fatto che chi lo legge si aspetti una battuta, ma poi non c’è. Oppure fa dei giochi di parole molto, molto cervellotici, talmente costruiti e artificiali che a stento possono essere annoverati tra i giochi di parole.
Per questo i sopracitati dicono che non fa ridere: perché manca del tutto l’apparato umoristico tradizionale. Non c’è sorpresa, non c’è colpo di scena, non ci sono giochi di parole, non c’è nulla, solo una forma di “ammiccamento” al fatto che noi sapremmo cosa fa ridere, ma non ce lo mettiamo di proposito. Ovviamente, proprio come per i buchi nella tela di Fontana, la prima reazione è semplicemente che Sio non è capace di far ridere, quindi fa così.
Attenzione a non omologarlo a Pera Comics: quello non fa ridere neppure me. Riprende in parte il discorso dei giochi di parole troppo artificiali, però rispetto a Sio ha un atteggiamento paternalistico nello spiegare la battuta—che, appunto, di solito è solo un gioco di parole troppo ardito per essere divertente—che me lo rende antipatico.