È il modo in cui l’onanista fa notare al prossimo che non può star lì tutto il giorno a scrivere cazzate, perché ha un lavoro vero.

È ovviamente una cazzata, visto che il tempo perso scrivendo cazzate è incompatibile con qualunque lavoro che non sia guardare asciugare la vernice, ma è una di quelle bugie buone che ci si racconta di quando in quando.

È in realtà spesso utilizzato come artificio retorico per scappare da una conversazione che non si ha voglia di portare avanti; ad esempio, Gian potrebbe dire:

Rimarrei ancora a discutere a lungo del Bello oggettivo, ma devo massaggiare il PIL.

Spesso usato anche da Pasquale, ma declinato nel più machista “devo andare in palestra”.